Potenza del contatore: maggiore scelta, vantaggi e risparmio

Da gennaio 2017 sono entrate in vigore nuove regole che consentono di adeguare la potenza del contatore impegnata in base all’utilizzo dell’energia elettrica.

La notizia non è assolutamente nuova, ma ho scoperto che molte persone soprattutto miei clienti, non ne sono proprio a conoscenza.

Vediamo di che cosa si tratta.

CAMBIARE LA POTENZA IMPEGNATA DEL PROPRIO CONTATORE

I contatori dell’energia elettrica sono dotati di un meccanismo che interrompe momentaneamente la fornitura quando si supera il limite previsto di prelievo definito nel contratto di fornitura, che per la maggior parte è di 3 kW di potenza impegnata.

Fino ad ora questo valore ha rappresentato la “normalità”, perché la scelta della potenza per i clienti residenziali in bassa tensione (1,5 – 3 – 4,5 – 6 kW) era o troppo limitata (impegnare solo 1,5 kW avrebbe comportato il rischio di frequenti “scatti” del contatore), o troppo costosa (impegnare 4,5 kW avrebbe comportato un deciso aumento della bolletta).

Dal 1° gennaio 2017 i clienti residenziali in bassa tensione possono invece selezionare il valore della potenza più adatta alle proprie esigenze. E’ divenuto possibile scegliere tra un numero molto più ampio di livelli di potenza, con passaggi da 0,5 kW fino a 6 kW di potenza impegnata a “scatti” di 0,5 (0,5 – 1 – 1,5 – 2 – 2,5 – 3 – 3,5 – 4 – 4,5 – 5 – 5,5 – 6 kW) e a scatti di 1 kW da 6 a 10 kW (7 – 8 –9 – 10 kW).

Per valori superiori si scatta di 5 kW in 5 kW.

Resta invece confermata la tolleranza del 10% rispetto alla potenza contrattuale (la cosiddetta potenza disponibile), prima che “scatti” il contatore. Pertanto se ho stipulato un contratto da 3kW sarà possibile consumare fino a 3,3 kW, con un contratto da 4kW fino a 4,4kW e così via.

I VANTAGGI DI VARIARE LA POTENZA DEL CONTATORE

Le ragioni principali per apportare queste variazioni contrattuali possono essere sostanzialmente due:

  1. perché si vuole risparmiare in bolletta, a fronte del fatto che non si utilizza a pieno la potenza che è stata contrattualmente impegnata;
  2. perché a causa dell’installazione di nuovi apparecchi elettrici (come climatizzatori in pompa di calore, piastre ad induzione per la cottura, pompe di calore per riscaldamento, ecc) si vuole migliorare il proprio comfort e/o la propria efficienza energetica e ridurre il numero di occasioni in cui “scatta” il contatore.

MA QUANTO MI COSTA LA VARIAZIONE DI POTENZA?

Per i clienti domestici, dal 1° aprile 2017 e per due anni (cioè fino al 31 marzo 2019), cambiare costa meno:

  • il contributo fisso amministrativo di circa 27 € viene eliminato;
  • si riduce di circa il 20% il contributo previsto per ogni kW di potenza aggiuntiva;
  • si introduce una sorta di “diritto di ripensamento”: il contributo in euro/kW non sarà dovuto qualora l’aumento di potenza sia successivo a una precedente riduzione effettuata sullo stesso contatore in questi 2 anni o verrà restituito qualora il cliente decida di rinunciare alla potenza aggiuntiva precedentemente richiesta.

Ad esempio:

Nel mercato di Maggior Tutela se un cliente avesse richiesto un aumento di potenza impegnata da 3 a 4 kW (1 kW di potenza in più a disposizione), avrebbe dovuto pagare come costi fissi una tantum:

Fino al 31 marzo 2017

23 euro (contributo fisso al venditore) + 26,48 euro (contributo amministrativo al distributore) + 69,57 euro (per il kW di potenza disponibile aggiuntiva) = 119,05 euro

Da aprile 2017 e fino a marzo 2019:

23 euro (contributo fisso al venditore) + 0 euro (contributo amministrativo al distributore) + 55,65 euro (per il kW di potenza aggiuntiva) = 78,65 euro

Per quanto riguarda invece le riduzioni di potenza, l’unico costo applicabile nel mercato di Maggior Tutela sono i 23 euro una-tantum dovuti al venditore.

Anche per i clienti del Mercato Libero il contributo al distributore viene azzerato, mentre il contributo fisso al venditore e il costo per kW di potenza aggiuntiva dipenderà da quanto previsto nei singoli contratti.

Per scegliere la “taglia” di potenza impegnata ottimale, nella nuova Bolletta 2.0 è stata inserita l’indicazione del “livello massimo di potenza prelevata” per ogni mese oggetto di fatturazione e, almeno una volta all’anno, il dettaglio dei livelli massimi di potenza prelevata mensilmente negli ultimi 12 mesi.

Maggiori dettagli li troverete sul sito dei vari distributori di energia.

Qui invece troverete informazioni sulla riforma delle tariffe in rete.

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