Il trasferimento di titolarità/proprietà di un impianto fotovoltaico

Partendo dal fatto che il GSE stia controllando “a campione” gli impianti fotovoltaici incaricando ditte esterne, e che da quanto sembra questo controllo nei prossimi anni lo voglia estendere A TUTTI gli impianti italiani, uno degli aspetti più sottovalutati è sicuramente la comunicazione (e quindi la pratica) del trasferimento di titolarità.

Per cambio di titolarità di un impianto fotovoltaico si intende la variazione del Soggetto Responsabile di un impianto incentivato (per esempio la morte del proprietario, la vendita della casa su cui è montato l’impianto, la separazione di due coniugi a cui uno era intestato l’impianto oppure la donazione di un padre al figlio, la chiusura di una ditta individuale, la trasformazione della ragione sociale della ditta con la variazione della partita iva, ecc.)

Pertanto qualsiasi situazione o evento che comporti la variazione della titolarità dell’impianto fotovoltaico occorre segnalarla al GSE seguendo le modalità che sono descritte nel manuale di trasferimento di titolarità (l’ultima edizione pubblicata dal GSE è di aprile 2016).

Quali sono le tipologie di cambi di titolarità?

Le tipologie di richiesta cambio titolarità sono di seguito indicate sulla base delle casistiche più frequenti rilevate dal GSE:

• Fusione
• Cessione di azienda/Conferimento di azienda o di ramo d‘azienda
• Affitto di azienda o di ramo d’azienda
• Cessione del diritto di superficie ed impianto
• Scissione
• Vendita di immobile comprensivo di impianto connesso/vendita di impianto
• Trasferimento di impianto a condominio
• Locazione di immobile/terreno con annesso impianto o locazione di impianto
• Rescissione/Disdetta del contratto di locazione dell’immobile e dell’impianto
• Causa Morte
• Cambio dalla persona fisica alla propria ditta individuale e viceversa
• Rescissione/Disdetta del contratto di locazione dell’immobile e dell’impianto
• Altro. In questa tipologia sono incluse, le seguenti fattispecie:
  • Contratto di comodato d’uso
  • Locazione finanziaria di impianto
  • Separazione/divorzio
  • Donazione
  • Cessione del contratto di leasing dell’impianto.

Vengono altresì contemplate anche il fallimento, il concordato preventivo e l’amministrazione straordinaria.

Se la tipologia non rientra tra quelle elencate occorre fare apposita richiesta al GSE, anche se non forniscono di solito pareri preventivi in merito, preferendo se necessario fare una successiva richiesta di integrazione documentale al cliente.

Per ogni tipologia di cambio di titolarità nel manuale sono indicati tutti i documenti da produrre ed inviare al GSE, ma per esperienza personale si riserva sempre di richiederne altri ad integrazione di quelli inviati durante la procedura per i motivi che ho evidenziato prima.

Oltre ad aggiornare la posizione presso il GSE occorre anche modificare la titolarità anche presso gli altri enti coinvolti tipo ENEL e TERNA, in questo ultimo caso utilizzando l’apposita procedura nel portale Gaudì o chiamando direttamente il call-center per i chiarimenti del caso.

Infine il GSE per le attività relative al cambio di titolarità applica delle tariffe, che variano in funzione della potenza dell’impianto e della tipologia dei soggetti coinvolti, come evidenziato nella tabella seguente:

I costi di istruttoria sono a carico di chi subentra in caso di richiesta “Accettata”, a carico invece del proprietario originario in caso di richiesta “Respinta”.

La fatturazione da parte del GSE dei suddetti costi avverrà ad istruttoria conclusa ed il pagamento dovrà essere effettuato alla scadenza e sulle coordinate bancarie riportate nella fattura che verrà inviata all’indirizzo di posta inserito nella pratica.

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